L’ANTICA SAGGEZZA DEL MONDO CONTADINO NEL LIBRO: “FUORI DAL BARATRO! CULTURA CITTADINA E PERVERSIONI MODERNE” DI DONATO DE FRANCESCO – Venerdi 16 novembre ore 17.30

di Ugo De Angelis

Venerdi 16 novembre ore 17.30 pre1 locandina ZI ANTONIEUgo De Angelis - Copiasso il Museo della Terra Pontina, piazza del Quadrato, 24 Latina

E si, l’antica saggezza del mondo contadino a fronte di una società in crisi e senza più identità e valori e questa è una storia che vale la pena raccontare, una di quelle belle storie che inducono a pensare e che rivelano, anzi risvegliano come nel caso  del nostro autore Elìaba pseudonimo di Donato De Francesco antichi valori della cultura contadina abruzzese. Tutto iniziò un giorno di diversi anni fa allorché in qualità di programmatore regista, ebbe modo di realizzare un documentario per RAI 3  dal titolo“Zì ‘Ntonie: un personaggio che non fa storia” (ancora reperibile su YouTube). Il protagonista era un vecchio contadino analfabeta che si chiamava Antonio Angelucci, un uomo di fede e straordinaria persona legata ai valori della civiltà contadina e rurale che riusciva a condurre un’esistenza sana e serena senza contaminazioni esterne, “una sorta di miniera di una saggezza antica” ormai quasi estinta. Questo vecchio fu una specie di rivelazione e IMG_20181107_083123risvegliò nell’autore quel bagaglio culturale delle sue origini  che egli portava e porta ancora  dentro di se, tanto da scrivere due libri:  il primo “Così parlò Zì ‘Ntonie, l’analfabeta” e quest’ultimo “Fuori dal baratro! Cultura cittadina e perversioni moderne”, pubblicato nel 2013 da Europa Edizioni che ha già avuto un grande successo. In questi due lavori Elìaba ripercorre anni di confronti con l’anziano “sapiente” che toccano aspetti filosofici e religiosi mettendo in competizione due mondi quello della città e quello contadino,

fuori-dal-baratromettendo in discussione “ i miti fondativi del modernismo di questa società consumistica ma ormai priva di valori” che molte volte è “responsabile di disastri ambientali, di caos sociale e di induzione dell’umanità all’autodistruzione”. Come scrive Paolo Martocchia nel suo articolo “Perversioni moderne in città: “A differenza dei contadini di un tempo oggi l’autore identifica due specie di persone, i primi dicono il contrario di ciò che pensano, i secondi si ritengono depositari della verità.” Questo libro contiene anche quei valori e tradizioni di quel mondo contadino e rurale storico, etno e antropologico comune al nostro territorio per questo la sede più opportuna non poteva che essere il Museo della Terra Pontina che custodisce  le testimonianze della nostra tradizione e cultura contadina. L’evento verrà condotto dagli organizzatori Assunta Gneo e Ugo De Angelis delle Associazioni  Culturali Beethoven   PFpresentefuturo, dopo il saluto della Direttrice del Museo Manuela Francesconi, Claudio Moscardelli di PF e del giornalista Paolo Martocchia, interverranno  l’autore  e il relatore Paolo De Lucia Professore di Filosofia presso l’Università di Genova, mentre alcuni brani verranno interpretati da Patrizia Visentini. Ingresso libero.

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