A VELLETRI JOE R. LANSDALE CON LEWIS SHINER
di Giovanni Berardi
Joe R. Lansdale, il grande romanziere texano è tornato in zona pontina. A Velletri precisamente, il 29 giugno scorso presso la Casa delle culture e della musica sita in piazza Trento e Trieste e lo ha fatto in un incontro che lo ha visto abbinato ad un altro eccezionale letterato statunitense, Lewis Shiner. Joe R. Lansdale è uno scrittore che in Italia vende moltissimo, lui stesso afferma che il nostro paese è, dopo gli Stati Uniti, il suo secondo mercato. Per lui, così come per Lewis Shiner, scrivere rimane una forma di terapia, come ci ha detto, ed anche un perfetto metodo di osservazione, ma in realtà, tutto ciò, Joe R. Lansdale lo fa sempre rientrare nei rigori propri dell’intrattenimento. E questa rimane certamente la chiave maggiore del suo successo. Joe R. Lansdale lo ricordiamo a Cisterna, lo scorso dicembre, quando era sceso in zona pontina per presentare insieme a Seba Pezzani il libro “In fondo è una palude”, e aveva parlato della cittadina pontina come di una probabile “eroina” per le sue storie future, per i suoi detective Hap e Leonard, anche se per l’immediato, come aveva ricordato, la sua attenzione di scrittore era puntata soprattutto verso la città di Bologna, che Lansdale dice di trovare, proprio tra i suoi vicoli e le sue arcate, assolutamente misteriosa ed intrigante. Ma la realtà dell’Agro Pontino, e la cronaca poi della palude redenta, lo avevano interessato moltissimo, tanto che, alla fine del dibattito, aveva chiesto lumiproprio sullo scrittore Corrado Alvaro, che dell’agro pontino rimane uno dei pochi letterati italiani che l’ha descritta in una cronaca decisamente dettagliata e appassionata. Diceva Joe R. Lansdale: “il profilo dell’agro pontino è interessante, la immagino anche come un personaggio, drammatico e malinconico insieme, vicino proprio alle caratteristiche dell’horror, viste le dimensioni di violenze che il territorio ha subito, anche in termini di vite umane …”. Infatti quello che corre subito agli occhi di chi legge i libri di Lansdale è la netta e perfetta
descrizione degli ambienti e dei personaggi e la scrittura di Lansdale è davvero una luce che serve benissimo la storia, spesso estrema, che racconta. Joe R. Lansdale è giunto a Velletri direttamente dal fasto culturale del Festival delle Letterature di Roma, che si era appena concluso nella cornice della Basilica di Massenzio ai Fori Imperiali, e che lo aveva visto sul proscenio per dibattere il tema “il domani dei classici”, insieme a Roberto Saviano, a Valeria Parrella e al suo sodale Lewis Shiner, tutti insieme a testimoniare in fondo quello che resta sempre, appunto, “il fascino dei classici”, la loro capacità cioè
di restare, ancora e dopo tanti secoli, parole di Joe R. Lansdale: “fondamento assoluto della civiltà occidentale”. A Velletri poi Joe R. Lansdale e Lewis Shiner si sono soffermati anche sui loro rapporti con il cinema e con il fumetto. Joe R. Lansdale ad esempio,tra i fumetti e le serie animate di suo conio, ha messo le mani anche a personaggi che hanno alle spalle una lunga tradizione, pensiamo in questo momento a Superman, i Fantastici 4, Tarzan e Conan: “è vero, questi personaggi sono parte di una tradizione assolutamente da rispettare. Come tale ho provato semplicemente a metterci solo qualcosa di mio …”. Infine il pubblico veliterno ha sollevato anche quella che è la delusione per l’interruzione della produzione televisivadei suoi “Harp e Leonard”. Lo stesso Joe R. Lansdale oggi non sa spiegare i motivi di tale decisione visto che la serie televisiva é ancora una delle più seguite dal pubblico in tutto il mondo. Ed alla precisa domanda del pubblico veliterno su tale defezione Joe R. Lansdale è stato decisamente laconico: “Boh …”. Una risposta certamente stizzita, veloce. Anche molto, molto americana.
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