IDENTITA’, APPARTENENZA E PARTECIPAZIONE. IL PREAMBOLO PER UNA NUOVA CITTA’.
di Ugo De Angelis
Penso che una comunità dotata di forza identitaria possa avere piu’ consapevolezza delle proprie capacità e dei propri mezzi, altrimenti come in molte nostre realtà, è destinata alla dispersione,alla frammentazione e all’asservimento. In questo caso, mi domando, se possiamo parlare ancora di democrazia quando il voto elettorale vale esattamente quanto quello dello stolto e o quando le teste contano solo per la quantità e non per il contenuto. Possiamo noi salvaguardare e valorizzare il nostro territorio e o uno spazio urbano se la nostra comunità non lo sente proprio e quindi non lo ama? I nobili sentimenti quelli del rispetto, dell’etica, del senso civico, sono presenti soltanto quando vige un forte senso di appartenenza al proprio territorio, alla propria storia e alle proprie origini.
Le radicate ideologie clientelari, pubbliche e private, sembrano comunque ormai endemiche nel nostro paese, ma sono soprattutto il riflesso di una mancata appartenenza culturale. Io penso che ormai non sia più possibile assecondare e o tollerare tale fenomeno, o si cambia con l’impegno e l’apporto comune di tutti i cittadini e quindi senza delegare, ma impegnarsi in prima persona, oppure sarà inevitabile soccombere al disastro assoluto.
Sono anche consapevole che lanciare una sfida tra queste macerie e muoversi oltre le barriere dell’indifferenza è un compito assai arduo potrei definire “epocale” per questa nostra Città.
Credo però ad un’azione sinergica culturale finalizzata ad aiutare il cittadino alla formazione di una nuova e più consapevole coscienza individuale e collettiva. Penso ad un rapporto tra cittadino e pubblica amministrazione che possa contribuire alla rivalutazione di questo “senso di appartenenza”, un sentimento che offre la possibilità di porre le basi per lo sviluppo di un processo partecipativo da parte della nostra comunità. E’ un impegno che prima di tutto presuppone l’intervento programmato di una Amministrazione che vuole migliorare questo rapporto, dove però occorrerà il massimo impegno insieme alle varie associazioni di categoria, imprese e cittadini.
Penso ancora che tutto questo potrà accadere solo tramite un rinnovo locale che superi la crisi di credibilità nei confronti della politica, aprendo nuove prospettive e recuperando la propria autentica funzione aggregante su basi più concrete e meno ideologiche.
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