FONDIFILMFESTIVAL EDIZIONE 2022: CONCLUSA LA XXI EDIZIONE
di Giovanni Berardi
Si è conclusa domenica sera 9 ottobre la XXI edizione del FondiFilmFestival. Tempo di bilanci dunque, tempo di riflessioni, tempo anche di gettare le basi per la prossima edizione. Perché a Fondi insiste questa prerogativa: pensare immediatamente all’ edizione successiva. E questo anche se persiste sempre di anno in anno la possibilità di non poter mettere in piedi così facilmente l’evento. Quest’anno il Fondi ha dovuto accusare il diniego della Regione Lazio, che ha provveduto ad escluderla dal finanziamento assegnandogli un punteggio inferiore a quello che poneva la manifestazione pontina tra i festival più importanti del Lazio. L’identità del FondiFilmFestival, che ricordiamo è un festival dedicato al regista autoctono Giuseppe De Santis, certamente è il richiamo assoluto alla qualità, alla cinefilia, al cinema d’autore. E in questo senso i risultati parlano chiaro: i festival dei territori molte volte si materializzano in vuoti rituali, a Fondi invece la kermesse è sempre tutt’altro che un cerimoniale di apparenze. A Fondi viene davvero fuori anche il cuore del paese, la forte passione degli organizzatori, la vocazione ferrea della associazione, la dedizione assoluta di tutti quelli che amano il cinema, in particolare di tutti quelli che amano Giuseppe De Santis. Noi diciamo anche che il FondiFilmFestival è il cinema nel suo significato più generale perché Giuseppe De Santis non è stato solo il regista del grande movimento del neorealismo, ma rimane il regista, tra tutti quelli di accertata identità neorealista, che meglio ha saputo mettere in scena, attraverso la grammatica rigorosa del realismo, anche sublimi spettacoli per le grandi platee. I suoi film “Riso amaro”, “Uomini e lupi”, “Roma ore 11” “Italiani brava gente”, “Un apprezzato professionista di sicuro avvenire”, tanto per ricordare solo qualche titolo, in questo senso rimangono lezioni perfette. Lino Capolicchio, un attore che mai al mondo si sarebbe persa una edizione del Fondi, ricordato anche lui insieme al regista Carlo Lizzani con il dibattito sul suo libro curato da Nicole Bianchi, “De Sica, io e il giardino dei Finzi Contini” in una vecchia edizione del Fondi aveva ricordato come il grande regista americano Steven Spielberg , incontrando Giuseppe De Santis a Roma, si era addirittura inginocchiato al suo cospetto, chiedendogli “lumi” su come aveva potuto fare, in quel remoto 1948, senza un aiuto dalla tecnologia, a filmare uno dei piani sequenza più belli della intera storia del cinema in “Roma ore 11”. Il programma imbastito quest’anno dal Fondi è stato finanche quello di una rilettura storico critica letteraria del cinema stesso: la proiezione di “Acciaio” di Stefano Mordini,il film tratto dal romanzo di Silvia Avallone, ad esempio, ha sancito quello che è stato e che resta il forte rapporto del cinema con la letteratura, tutta la retrospettiva poi dedicata al regista Leonardo Di Costanzo ha testimoniato forte quella che è la coscienza critica di una civiltà e il prestigioso Dolly d’oro quest’anno ha premiato la giovane regista Laura Samani per il suo intenso e lirico film “Piccolo corpo”. Gordana Miletic De Santis, moglie del regista Giuseppe De Santis, ha provveduto a consegnare il prezioso simulacro del Fondi, la statuetta in bagno d’oro che raffigura un dolly in miniatura (il simbolo della cifra stilistica del cinema del maestro) nelle mani del cosceneggiatore del film Marco Borromeo, in assenza della regista Laura Samani poiché impossibilitata a raggiungere Fondi. Ha detto Marco Grossi nel congedare la serata: “non vorrei a questo punto sembrare un disco rotto se tutti gli anni, nel chiudere la manifestazione, mi soffermo sulle difficoltà che si incontrano nell’organizzare, pianificare, programmare l’evento, ma quest’anno siamo stati sul punto di non sapere, fino a pochissimi mesi prima, se c’erano le forze per mettere in piedi la XXI edizione”. Il Fondi è giunto alla sua serata finale dopo undici giorni intensi di ospiti, intensi anche per la qualità delle opere proiettate, per i libri proposti e per la nutrita partecipazione del pubblico. Evidentemente sul territorio c’è una grande voglia del Fondi ed una grande voglia di cultura. Auguriamoci ora che resti nel pubblico del FondiFilmFestival, e nel pubblico più in generale, la voglia di tornare sempre più in sala. Anche ora che si sono spente le luci di questa edizione.
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