NANNI MORETTI: IL RITORNO, NEGLI ANNI, IN TERRA PONTINA
di Giovanni Berardi
Eravamo rimasti così: lo sguardo di Nanni posato sull’architettura ad M del palazzo di Corso della Repubblica a Latina. Nanni Moretti in quel frangente era in tournèe per la presentazione del film “La stanza del figlio” ed una data toccò, nell’ormai lontano 2001, anche il Supercinema di Latina. “E’ qualcosa di spettacolare” si lasciò sfuggire al proposito, proprio in rapita osservazione, ed infatti quella sera, tra le luci soffuse, ma in verità più di un lampione era fulminato, il palazzo M assumeva una dignità che forse mai, noi pontini più o meno di origine controllata, avevamo percepito e raccolto. Sarà stato lo sguardo, finanche la lirica del poeta Moretti abbiamo pensato, cioè di un poeta civile e violento, visti i temi ed i tempi che sempre ha preso in indagine per i suoi film e per i suoi interventi. “Però” ebbe a commentare “non sapevo e non conoscevo”. Poi in zona pontina Nanni Moretti era sempre voluto tornare a presentare i suoi film, qualcuno lo aveva anche, in parte, realizzato in zona, parliamo de “Il caimano”, quando aveva portato le sue macchine da presa proprio sul litorale pontino, due location, una all’altezza del bar Giovannino a Capoportiere e l’altra sul piccolo molo all’altezza della strada interrotta a Foceverde. Ed è stato un film, “Il caimano”, che aveva visto anche la partecipazione del nostro artista da strada, il poeta pittore della Zanzara pontina, Antonio Taormina, che Nanni Moretti aveva conosciuto e poi utilizzato sul set come un novello Cristoforo Colombo. Subito Nanni Moretti è tornato al Circeo, questa volta come attore, sul set del film “Caos calmo” di Antonello Grimaldi tratto dal romanzo di Sandro Veronesi. E il set di “Caos calmo”, nonostante Moretti, fu ricordato principalmente come un set bollente, dove una accentuata scena di sodomia tra l’attore Moretti e l’attrice Isabella Ferrari aveva portato in provincia un prurito esagerato e altamente sbandierato in termini di grossolano gossip da tutta la stampa locale. Noi che abbiamo visitato il set al Circeo abbiamo notato Moretti come un attore assolutamente disciplinato e sensibilissimo, molto attento sempre alle direttive del regista Antonello Grimaldi che eppure si faceva sentire anche in maniera autoritaria. Ma la responsabilità di Moretti nel set di “Caos calmo” non era solo d’attore, egli infatti era anche l’autore, insieme a Laura Paulucci e allo scrittore premio Strega Francesco Piccolo della sceneggiatura. Segno che a quel lavoro Nanni teneva veramente, “Caos calmo” sicuramente ha aggiunto qualcosa ai ritmi della sua carriera, ai ritmi della sua personalità e delle sue analisi sui percorsi della vita e della creatività. E’stato un piacere poi avere scoperto questa tesi, che avevamo formulato in sede di lavorazione del film, seguendo semplicemente il lavoro disciplinato di Nanni Moretti come attore. Anche questo è stato ed è Nanni Moretti: Nanni che cattura su di sé tutte le attenzioni e tutte le isterie di un set, non è stato e non è un divo, non se la tira insomma, almeno non si comporta tale, ma tutti cercavano e cercano lui, e lui non ha cercato e non cerca nessuno. Altri hanno pensato e pensano che è proprio questa snobberia comunicata, noi la abbiano chiamata e la chiamiamo solo forte timidezza questa nonchelance esistenziale che fa sembrare l’attore-regista uno spocchioso, che sottosotto tiene spudoratamente al suo divismo. E’un altro estremo, di quelli alla rovescia lo chiamavano e lo chiamano i suoi detrattori, che dicevano e dicono: “le cose rovesciate sono molto affermate e oggi fanno la storia”. Noi credevamo e crediamo, e siamo sicuri, solamente alla sua notoria timidezza, che lo rende magari piuttosto asociale, fuori schema. Ma la consapevolezza che Nanni Moretti ha scritto le cronache più belle e più vere della confusione dei nostri giorni, quelle che vanno da “Ecce Bombo” del 1978 a “Il Sol dell’avvenire” del 2023, ebbene questa consapevolezza deve esplodere e fare gridare a tutti la gratitudine planetaria che dobbiamo a questa grande maschera moderna. Ed i furbi che erano e sono tra noi, smascherati nel loro trasformismo da alcuni film “morettiani” hanno ormai, in verità, i limiti segnalati e i comportamenti affannati. Tornando dal Circeo in macchina, quella sera, dopo cioè parecchie ore trascorse a curiosare sul set e senza infastidire alcuno, ma solo per pensar ed immaginare, avevamo capito già allorache la curiosità restava altissima, a film finito, per la prova di attore di Moretti, lui che è così spudoratamente ed esageratamente un non attore, ma è al contempo anche più di un attore. Anche questo resta Nanni Moretti, e queste sospensioni, queste incertezze le dobbiamo, ancora, alla sua arte autentica. Infine spiare Nanni, anche quando sul set oziava, paradossalmente è stata una esperienza degna, una riga in più su un eventuale curriculum della vita. Piace ora spendere in questo contesto quella che rimane la nostra idea di “sostegno” ad un suo capolavoro: “Ecce Bombo” girato da Nanni nel lontano 1977 e questo perché “Ecce Bombo”, noi reputiamo, resta il suo film “manifesto” ed il suo film “ideologia”, perché Nanni attraverso il suo cinema ha fatto anche politica, e tra la più trasparente. E proprio con “Ecce Bombo” ci ha regalato davvero un trattato trasparente di politica culturale. “Ecce Bombo” è stato il film che in qualche maniera ha anticipato tanti temi e tanti argomenti, qui impressi in piccoli quadri ma che poi Nanni ha analizzato davvero nello specifico nei tanti titoli che sono seguiti nella sua filmografia e che hanno inciso sempre più la sua carriera di autore formidabile. Ci era piaciuto davvero molto il suo film, quell’ “Ecce Bombo”, che in molti di noi si era anche instaurata, pur non riconoscendola affatto all’epoca, una sorta di identificazione con i personaggi ed anche con il suo clima. Una disperazione in fondo, ed anche una confusione certo, che negli anni successivi al 1978 ha portato, a qualcuno di noi, verso l’isolamento, verso la scelta estrema del terrorismo o anche verso la scelta di un arrivismo dopo, tutto sommato, sprecato in malo modo. L’eccezionalità di un film come “Ecce Bombo”, per altri di noi, è stata anche che, prendendo a prestito le sue battute per poi ripeterle nelle occasioni deputate, mai capendo fino in fondo che ridevamo di noi stessi, dei nostri enormi fallimenti sui temi “umanistici”. E’ stato davvero un film caposcuola, un film che ha fatto, e continua a farlo, ed oggi magari anche storicamente, “sociologia”. E’stato bello poi quando, in una occasione di incontro con Moretti, lui ci abbia regalato una “convinzione” dicendo: “mi fa piacere che avete trovato tante occasione di divertimento nei miei film. Mi fa davvero piacere”. Nanni Moretti infine è stato a Latina anche a presiedere i dibattiti per le proiezioni delle sue ultime pellicole come è successo con “Santiago, Italia”, “Tre piani” e “Il Sol dell’avvenire”. Ma la sua presenza a Latina è tornata anche recentemente, e con un film che lo ha visto solo nel suo compito di produttore: “Vittoria”, diretto dai registi Alessandro Cossigoli e Casey Kauffman. Naturalmente tutte proiezioni queste a Latina che la presenza di Nanni ha favorito uno strepitoso successo di pubblico.
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