CHI SIAMO NOI?
di Sergio Arienzo
Strano titolo per un articolo dedicato al turismo inteso come industria, ma perfettamente in linea con quanto andrò a discutere. Chi siamo noi è chiaramente riferito alla nostra identità territoriale in chiave turistica. Sarò più esplicito e lo farò con un’altra domanda rivolta a tutti voi, spero attenti lettori: se avete un ospite, un amico un conoscente di un’altra regione o di un’altra nazione che vi chiede dove abitate, cosa gli rispondete? Si, sicuramente indicherete il nome della vostra città ma pensate che la conoscano? Ed allora ecco il genio italiano dell’improvvisazione che ci viene in soccorso; sto a 50km da Roma, conosci Sabaudia? Ecco sono lì vicino. Napoli è a 100km a sud. Sto sui Lepini, li conosci? No? Sermoneta, Ninfa ecco lì vicino. Potrei citarne tantissime di “citazioni geografiche” di questo tipo ma nessuna indicherebbe un territorio. Eppure l’Italia ne ha di territori facilmente identificabili, alcuni con un nome astratto, come la Costa Smeralda, altri direttamente con la regione e la numero uno è la Toscana. Bene o male nel Lazio c’è la Maremma e per qualcuno anche la Riviera d’Ulisse ma quest’ultima per quanti sforzi siano stati fatti e i decenni passati da quando è stata delineata, non è certo paragonabile a tante altre realtà italiane e poi caratterizza solo una parte della costa. Poco tempo fa ci provò la Camera di Commercio con il tavolo tecnico per il turismo integrato, ma solo pochi ci hanno creduto e meno di tutti proprio la Camera di Commercio, ed il progetto è miseramente fallito rimanendo solo nella memoria di chi ci ha dedicato tempo e professionalità. Eppure non sarebbe impossibile costruire un’identità del nostro territorio visti i tanti riferimenti, la storia, i prodotti, la natura e l’orografia. Un’identità non solo turistica ma anche legata ai prodotti sia della terra che industriali. E’ sbagliato sognare che tutti i siti internet, le confezioni dei prodotti, gli opuscoli e le brochure riportino il logo scelto per identificare questo territorio? Potremo un giorno rispondere : io abito nel………… e vedere il nostro interlocutore perfettamente cosciente della nostra “collocazione” geografica? Diceva un illustre del passato: volere è potere. Ecco il problema è proprio questo, c’è la volontà di farci identificare, di essere coesi e collaborativi, di costruire insieme? Non c’è bisogno di sentenziare “ai posteri l’ardua sentenza” visto che la risposta è facilmente identificabile in un bel NO, ma noi guardiamo al Futuro e perché non iniziare a pensarci?C
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