“FRANNY” O SUGLI EFFETTI DI UN’AMICIZIA TRABOCCANTE

Francesco Giuliano

Titolo: Franny

Titolo originale: The Benefactor

Regia: Andrew Renzi

Soggetto: Andrew Renzi

Sceneggiatura: Andrew Renzi

Produzione Stato: USA 2015

Cast: Richard Gere, Dakota Fanning, Theo James, Marko Caka, Clarke Peters, Brian Anthony Wilson, Andrea Havens, Maria Breyman, Dennisha Pratt, Erica Cho, Lyssa Roberts, […]

OLYMPUS DIGITAL CAMERA “Franny” è un film indipendente, opera prima di Andrew Renzi che , avendone scritto anche il soggetto e la sceneggiatura, denota già il talento di un grande regista.

Renzi dirige, infatti, magistralmente Richard Gere nei panni del protagonista Franny, un uomo bizzarro e complicato, perseguitato dai sensi di colpFrannya che cerca di alleviare affidandosi alla droga, all’alcool ma, quel che è strano, è che si comporta da grande  benefattore. La sua filantropia non dimostra limiti.

Egli dà continuamente più di quanto gli altri si aspettano, dona ciò che gli fa piacere e soprattutto ama. Ama Olivia (Dakota Fanning), la figlia dei suoi più cari amici morti tragicamente in un incidente stradale procurato da lui stesso, ama Luke (Theo James) il marito di Olivia a cui procura il posto di medico presso l’ospedale pediatrico di cui lui è amministratore e proprietario, e ama soprattutto i bambini infermi, ricoverati nello stesso nosocomio.

In questo suo agire, tuttavia, Franny mostra una grande incoerenza che è anche una metafora dell’azione umana. Effettivamente, da un lato egli mostra l’amicizia, nel senso ciceroniano, cioè avulsa dall’interesse e dall’utilitarismo, cioè l’amicizia come sentimento umano, genuino e sincero, che lo induce a realizzarsi, cioè a percepire negli altri se stesso e ad aiutarli nel momento del bisogno (Amicus certus in re incerta cernitur) manifestando così una grande integrità morale. Dall’altro lato usa l’amicizia in senso epicureo: Franny si comporta così perché nel suo dare instaura un rapporto che gli possa apportare una certa “utilità”, cioè l’amicizia intesa non solo in senso materiale ma anche psichico e affettivo. In tal caso, il rapporto interpersonale diventa anche una richiesta di bisogno da ricambiare con forza, un do ut des, ed entrano in gioco la prevaricazione o un tentativo di plagio, e l’amicizia diventa un legame doloroso e insopportabile. Richard Gere dimostra, con questa interpretazione che lascia col fiato sospeso, di essere un attore molto bravo e poliedrico, di grande sensibilità e maturità interpretativa, che riesce, nel contempo, a fare amare e odiare Franny senza soluzione di scelta.  Il film è stato presentato al Tribeca Film Festival, che fu fondato dopo l’11 settembre 2011 dall’attore Robert De Niro.

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