“FUORI ORARIO. 22 RACCONTI DEL MISTERO”. CRISTIANA ASTORI TORNA IN LIBRERIA
di Giovanni Berardi
“Latina, luglio 1974. Quando il maresciallo Francesco Ruosi esce dal commissariato di Latina fa un caldod’inferno. Piazza del Popolo è immobile ed abitata da ombre spezzate e surreali. Ruosi attraversa i portici silenti sotto la torre squadrata che taglia il cielo blu cobalto e si dirige verso la Giulia“. Così si apre il racconto “Parla più piano”, il titolo del racconto rimanda alla omonima canzone di Johnny Dorelli, in voga negli anni settanta, il tempo di azione anche per la narrazione che la scrittrice piemontese Cristiana Astori ha dedicato a Latina e che ha inserito nella sua nuova raccolta “Fuori Orario.22 racconti del mistero”, da pochi giorni disponibile in libreria. Il sunto che si legge nella quarta di copertina spiega: “… al di là di quella tendadi velluto c’è una sala buia dove si proietta tutta la notte, e se vi lasciate sprofondare tra quei sedili impolverati, allora li potrete anche incontrare: sbirri incorruttibili e morbose cartomanti, ragazzini fantasma ed oscuri serial killer, e poi ancora vampire hippy e suore imbavagliate, nerd pronti a tutto e femmine fatali dagli occhi viola …”. Latina torna quindi protagonista in un opera dell’ingegno letterario e torna protagonista in un contesto horror, come in fondo è sempre stato lo stile della narrativa di Cristiana Astori. La Astori non è sconosciuta alla cultura pontina, anni fa è stata una presenza della rassegna Giallolatino. “Il delitto che lascia traccia” come ricorda ancora oggi la Astori citando lo slogan di lancio. E proprio dalla scena pontina Cristiana Astori si era raccontata:la voglia di scrivere, aveva detto, gli appartiene già dalle scuole elementari, al nostro cospetto aveva poi ricordato come una delle prime gite di classe, forse esattamente la prima, quella al museo Egizio a Torino, si era subito trasformata in un esercizio di stile letterario e di pura fantasia. Dopo, nel relazionare la giornata nel compito in classe, la fervida immaginazione della Astori la vedeva prigionieraall’interno del museo,al buio, scacco di una mummia inferocita. L’anima delle sue storie, dice la Astori, risiedono in pieno nella poetica e nella musica di Bruce Springsteen: una musica che Cristiana spiega essere, nello stesso tempo, “oscura e solare”. Non nega Cristiana di avere avuto modelli autorevoli che l’hanno formata nel suo percorso, per la letteratura cita Stephen King, Edgar Allan Poe, Joe R. Lansdale, Alessandro Manzoni, Joyce Carol Oates, Emilio Salgari, Raimond Chandler, mentre per il cinema, disciplina
molto amata dalla Astori e che spesso nei suoi libri ne fa riferimento, i punti essenziali restano John Carpenter, Dario Argento, George Romero, Jess Franco, Lucio Fulci, David Cronenberg, David Lynch. Tra i successi letterari della Astori troviamo la serie che poi lei ha definito quale “la trilogia dei colori”, “Tutto quel nero”, “Tutto quel rosso”, “Tutto quel blu”, poi il romanzo “Tutto quel buio” edito nel 2018, serie in cui la Astori dà vita al personaggio di Susanna Marino. Dice Cristiana Astori: “Susanna Marino è una studentessa di cinema ventisettenne, fuori corso all’università, dove tra le sue specialità specifiche c’è soprattutto quella di cacciarsi nei guai. Certo poi che Susanna ovviamente mi assomiglia:è cinefila, curiosa, distratta ed ama le situazioni complicate”. Tra gli estimatori della Astori, sin dalla prima ora, c’è lo scrittore statunitense Joe R. Lansdale. Dice Cristiana Astori: “Lansdale lo avevo incontrato al Noir In Festival che si svolge a Courmayer. In quei giorni lavoravo alla raccolta “Il Re dei Topi ed altre favole oscure”. Al suo cospetto intanto è stato immediato l’autografo alla rarissima edizione Urania della “Notte del Drive-in”, edizione che da quel giorno custodisco assolutamente come un cimelio”. Sarà lo stesso Lansdale, dopo, a rendersi disponibile e scrivergli, per “Il Re dei Topi ed altre favole oscure”, quello che Cristiana Astori chiama ancora oggi “lo splendido blurb”.
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