IL PROGETTO PILOTA “SPACE” PER VALORIZZARE E RIQUALIFICARE IL TERRITORIO PONTINO E DARE FORTE IMPULSO ALL’OCCUPAZIONE
di Francesco Giuliano
Le politiche di sviluppo territoriale ormai affette da una cronica sofferenza, mai come ora, proprio per l’attuale e perdurante crisi socio-economica, dovrebbero costituire un ruolo fondamentale nell’ambito di programmi e di strategie finalizzate ad un rilancio economico e, conseguentemente, sociale del nostro paese. Il territorio, in definitiva, dovrebbe riacquistare la sua centralità sia nel suo importante ruolo storico e culturale sia per le proprie inespresse e inibite potenzialità socio-economiche. Occorre, quindi, intendere il territorio sia come fondamentale risorsa strategica per la crescita sia come prospettiva occupazionale dando sfogo alla indiscussa creatività delle nostre giovani generazioni e non. Da qualche tempo questo aspetto ha suscitato l’interesse anche da parte delle Università, che nei Corsi di Studio delle rispettive Facoltà si occupano della materia e uno degli studi che viene spesso consultato dagli stessi studenti presso la nostra Biblioteca Comunale, è il progetto pilota Parco “Satricum Latina” S.P.A.C.E, nato nel sottoscala dell’Università come dice il suo responsabile scientifico, l’arch. Ugo De Angelis, che è stato approvato illo tempore dal Comune di Latina. Noi, invece, diciamo: subito dopo “riposto nel cassetto” per passare alla storia come uno dei tanti ottimi progetti italiani che – non si sa il motivo oppure qualcuno lo sa ma non lo può dire – sono destinati a passare nel dimenticatoio più profondo. Oggi l’arch. De Angelis, in qualità di Presidente dell’Associazione culturale “Presente Futuro” di Latina (www.presentefuturo.org), ricorda che quello studio di valorizzazione culturale e ambientale nella valle dell’Astura è comunque ancora più attuale. L’arch. De Angelis ci ha esposto le linee del progetto inserito in “un più ampio programma transazionale curato dalla Dott.ssa Lola Fernandez e finanziato dall’iniziativa comunitaria INTERR IIIB MEDOCC finalizzato a promuovere un sistema di protezione ambientale e culturale di spazi mediterranei di speciale valore sotto pressione urbanistica ed economica”. Esso riguarda un territorio, quello relativo all’ambito territoriale ex tenuta di Conca (borgo Le Ferriere, Comune di Latina) che ha un’estensione di 65 kmq, che ha alle spalle una storia millenaria, in quanto vi è sita l’area archeologia di quaranta ettari dell’antica città Satricum (VIII – V sec. a.C.). In quest’area si erge il maestoso tempio di “Mater matuta”, la dea italica dell’aurora e dell’alba, santuario molto importante per il pellegrinaggio degli antichi popoli italici, dato che il poeta latino Lucrezio Caro (poeta e filosofo epicureo di Pompei, vissuto nel I sec. a.C.) nel “De rerum natura” dice: “Così ad un’ora fissa Matuta soffonde con la luce rosea/ dell’aurora le rive dell’etere e spande la luce”. Satricum, ubicata sull’Astura, fiume oggi ridotto pressappoco a ruscello, era una città fluviale molto importante che aveva rapporti commerciali intensi, soprattutto di traffico del vino, con diversi paesi del bacino mediterraneo, quali Marsiglia, Cartagine, Grecia, Spagna, Egitto, e ciò l’aveva resa grande e opulenta (Si rimanda per notizie più approfondite all’articolo: http://www.buongiornolatina.it/latina-vetera-e-la-sua-storia-nellagro-pontino/). Essa era stata fondata dal popolo italico dei Latini, che a loro volta (al di là delle origini mitiche descritte da Tito Livio nella sua opera “Ab urbe condita”) fondarono Roma, e la cui lingua – il “Latino” (compreso l’alfabeto che usiamo ancora oggi) – fu diffusa in tutto il mondo, tant’è che oggi le lingue neolatine, come il francese, lo spagnolo in particolare, il portoghese, il rumeno oltre all’italiano, sono parlate dalla maggior parte dei popoli della Terra. Ebbene, il progetto di cui ha parlato esaustivamente il relatore Arch. De Angelis, riguarda lo sviluppo turistico sostenibile della valle dell’Astura, alias Parco Satricum, con il conseguente ripristino del corso fluviale del fiume, sulla base dei diversi studi di settore quali, per citarne alcuni, quello agro-economico, quello faunistico e floristico-vegetazionale autoctono, quello geologico, idrogeologico e geomorfologico, quello riguardante il censimento dell’architettura rurale (con 41 edifici rurali ancora esistenti), quello paesaggistico. Tutto ciò al fine di costituire un ambito turistico polivalente dalle diverse sfaccettature, che promuova sinergicamente il turismo religioso (Santuario di s. Maria Goretti a Borgo Le Ferriere), il turismo culturale (Museo archeologico, Acropoli di Satricum, casale di Conca, Procoio di borgo Sabotino, ecc.), il turismo naturalistico-ambientale (Valle, fiume e torre dell’Astura, ponti e antiche strade rurali, duna quaternaria e flora mediterranea) e quello eno-gastronomico (prodotti tipici locali, uva, vino, kiwi, ecc.), il turismo rurale. Tutto ciò affiancato da un sistema di ristorazione e di ricezione alberghiera usando anche gli edifici rurali esistenti. (Per chi voglia approfondire l’argomento si rimanda alla Biblioteca Comunale di Latina dove è possibile consultare una copia del suddetto progetto).
In questo periodo storico, in cui imperversa una crisi economica che non ha uguali nella storia europea e in quella italiana (ancor più grave di quella del 1929) che ha comportato e comporta quotidianamente la chiusura di molte piccole e medie imprese nei vari settori lavorativi, con conseguente aumento della disoccupazione soprattutto giovanile a livelli ormai insostenibili, non sarebbe auspicabile la realizzazione di questo interessante e poliedrico progetto, la cui stesura è durata due anni, al fine di dare lavoro a buona parte della popolazione del territorio pontino e fare decollare la città di Latina dal punto di vista culturale? Non è un esempio questo di quella creatività richiesta e propagandata dall’attuale governo italiano finalizzata ad incrementare l’occupazione? Che cosa ostacola la sua realizzazione? Quali sono gli impedimenti legislativi e amministrativi per la sua concretizzazione? Me lo chiedo e lo chiedo ai lettori che facciano le debite considerazioni.
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