PRESENTATO IL LIBRO DI PAOLO QUAREGNA: “GRANATA ROSSO E VERDE. TORINO, MANCHESTER UNITED E CHAPECOENSE, IL FILO DEL DESTINO”

di Giovanni Berardi

Berardi-QuaregnaSabaudia è sempre di più nel suo cuore, anche se oggi ha messo un po’ da parte quello che da anni è il   suo progetto cinematografico per il territorio pontino, il laboratorio “A memoria d’uomo”. Ma Paolo Quaregna oggi non parla certo di abbandono di questo progetto perché  “A memoria d’uomo”  è un lavoro a lungo termine, fatto di episodi, un lavoro che Paolo Quaregna porta avanti da anni insieme alla sua equipe di filmaker appassionati: Cecilia Calvi, Donata Carelli, Giustino Pennino, Renato Chiocca. Dice Paolo Quaregna: “il progetto “A memoria d’uomo” è la storia di un recupero, quello della memoria storica di una città, Sabaudia, e di un territorio, quello nato dal lavoro massacrante dei coloni, soprattutto settentrionali, chiamati dal regime fascista per realizzare l’opera di  bonifica della palude pontina”.  Paolo Quaregna è  stato anche il regista del sensibile e sensuale film  “Una donna allo specchio”, il film che in qualche maniera ha confermato, dopo il successo de “La chiave” di Tinto Brass, il rinnovo della carriera cinematografica di Stefania Sandrelli e che ha visto, nella colonna sonora scritta appositamente per la pellicola, una delle canzoni più belle di Gino Paoli, “Una lunga lunga storia d’amore”. Ebbene, oggi Paolo Quaregna come ci    ha detto, invece di girare un film ha scritto un libro, anzi un bel romanzo sportivo,  “Granata Rosso e Verde. Torino, Manchester United e Chapecoense,il filo del destino”. Un destino che sa di tragedie che ha colpito il mondo del calcio nell’arco    di settant’anni a partire dal 1949, l’anno del pauroso schianto di Superga che ha la copertina del libro Granata__ Rosse e Verdedecretato la fine del grande Torino di Valentino Mazzola. Intanto, per sommi capi, il libro di Paolo Quaregna testimonia ancora di più che il romanzo sportivo è davvero un romanzo di genere, un genere che ha una grandissima dignità e nella fattispecie nel libro di Paolo Quaregna un genere dove, tra l’altro, emergono    uno ad uno i valori dello sport. Ed oggi ce ne sono pochi in giro di libri che esaltano tali valori. E poi Paolo Quaregna, per questo nuovo impegno editoriale, non nasconde le sue più larghe ambizioni: “presto potrebbe diventare anche un film, il mio nuovo film, un film in cui voglio portare i mondi intrecciati dalla tragedia del Toro, dello United, della Chapecoense e portare con  le loro bandiere ed i loro lutti anche i loro tifosi”.  “Granata Rosso e Verde. Torino, Manchester United, Chapecoense, il filo del destino” edito dalla UltraSport editori, ha visto la presentazione pochi giorni orsono  a Roma presso la sala stampa della Camera dei Deputati. A presentare il libro con Paolo Quaregna e con il giornalista Gianni Lattanzio erano sul proscenio    i deputati  Mauro Berruti, Fabio Porta, Andrea Casu, lo scrittore Aldo Aledda,  il produttore cinematografico Andrea Kerkoc, l’attore ed autore televisivo Walter Corda, che ha letto infine alcuni brani del libro. Dice ancora Paolo Quaregna: “ho scritto questo libro attraversato anche da un bisogno assoluto di libertà creativa. Nel cinema si possono incontrare certo più costrizioni, più ostacoli, anche per ragioni di tempo, di stile, di spesa e per il tipo di fruizione del pubblico. Un film rappresenta tutto un altro tipo di comunicazione, con una penna in mano, come si dice, ho potuto ritrovare una libertà creativa differente. Ho preso la mia  vita, i miei sentimenti e li ho mescolati con la storia, anzi con le storie del Torino, dello United e della Il libro alla Camera dei__ DeputatiChapecoense. Tre squadre di calcio tra loro diversissime ma che la realtà ha  poi pensato bene di accomunare in una tragedia aerea”. Oggi Paolo Quaregna vive a Sabaudia il suo buon ritiro, anche spirituale, con il monte di Circe che sembra adagiarsi sul mare e la sagoma di Torre Astura a fare quasi     da cornice. Sabaudia è vissuta oggi dal regista quasi come una linea di confine, oltre la quale sembra abbandonarsi davvero il mondo.  Da Torino dunque, città di origine di Paolo Quaregna, a Sabaudia,    perché  è avvenuto tale salto?  Dice Paolo Quaregna: “forse questa risposta si può cercare anche nella    mia condizione di essere stato un ragazzo del 68. Nel fare le nostre battaglie, nel coltivare sogni di rivolta    mi sono specializzato anche nell’arte della fuga. Ho tagliato poi i legami, anche con le radici. Mi sento davvero un po’ immigrato ed un po’ nomade”.  Dice ancora Paolo Quaregna: “questo mio libro arriva oggi entro la mia maturità esistenziale, per non dire nella vecchiaia. E questo ha avuto certamente un suo carico. Penso che mi ha offerto il giusto equilibrio per sedimentarmi nel piacere della scrittura. Il libro è certo una riflessione sulla passione sportiva, ma è anche un libro sul dolore, sul tentativo quasi di elaborare oggi un lutto a livello collettivo.  Dalle righe de “Granata Rosso e Verde. Torino, Manchester United, Chapecoense,   il filo del destino” si evince perfettamente quella che è la passione per lo sport del regista Paolo Quaregna   e quella che è la passione assoluta per la maglia granata del Torino. Una riflessione che lancia il libro di  Paolo Quaregna anche ad un livello di critica al calcio moderno portato davvero ormai a mortificare lo     sport  a favore del business più bieco. Oggi poi “Granata Rosso e Verde. Torino, Manchester United, Chapecoense, il filo del destino” si accompagna anche ad una giusta attualità visto che siamo, in questo momento, ancora nel pieno di una competizione calcistica mondiale.

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